Il futuro dei giovani italiani, ma anche di quelli europei, sembra essere senza speranza. E’ quanto emerge dal Rapporto di Save the Children, “L’isola che non sarà”, parte dell’indagine “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani”, pubblicato in occasione del lancio della campagna “Allarme infanzia”.
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Uno studio che prende in considerazione, sulla base dell’analisi dei dati riguardanti la povertà sociale, economica, d’istruzione e di lavoro, la mancanza di aspettative per i bambini di oggi.
Il dato drammatico è che l’Italia si piazza al terzultimo posto della classifica dove i ragazzi hanno maggiore speranze, davanti solo a Grecia e Bulgaria. Le cifre riportate da Save the Children sono allarmanti: in Italia un quarto degli adolescenti crede che il suo futuro sarà molto più difficile di quello dei propri genitori, il 23% sta già pensando che l’unica soluzione per migliorare sia quella di andare all’estero, l’80% ha fatto rinunce a causa della recessione e il 30% dei genitori non ha mezzi economici adeguati per mantenere i figli all’università.
Come mai in Italia si è arrivati a questa situazione?
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Secondo Save the children il problema fondamentale sta nella mancanza di investimenti adeguati a favore della famiglia e per l’istruzione (Italia è ventiduesima per il basso livello di formazione tra i giovani con un tasso di dispersione scolastica pari al 18,2% tra gli under 25 e il numero più basso di laureati) e per la mancanza di incentivi al lavoro giovanile.