La scalata ad un’azienda, qualche volta, può essere anche il frutto di una serie di antipatie e rancori personali, covati negli anni e venuti allo scoperto nel momento più profittevole. Rileggendo l’epopea di Herbalife in borsa in queste ultime settimane, potremmo considerarlo un riassunto efficace della situazione.
► Borse tirate in basso dai dati sul PIL
I protagonisti della vicenda, fondamentalmente, sono due: Carl Icahn e Bill Ackman entrambi scalatori di successo nel mondo della finanza. Carl Icahn, forse, è più popolare del suo rivale, visto che a lui si è ispirato il protagonista del film Wall Street, Gordon Gekko.
In questa storia Icahn ha avuto la peggio perché sta rischiando davvero il KO dopo che Bill Ackman con una serie di accuse pubbliche, ha deciso di passare operativamente a contrattacco. Alla radice dello scontro il possesso dei titoli Herbalife, quotati sul mercato americano.
► Apple cede nel giorno in cui cresce Wall Street
Bill Ackman ha deciso di vendere allo scoperto a Wall Street un miliardo di azioni di Herbalife, accusando l’azienda di essere soltanto una “catena di sant’Antonio”. Non è certo l’etica ad aver ispirato il gesto, né la contrarietà recondita rispetto ai prodotti dietetici. Piuttosto è l’ostilità verso Icahn che da parte sua ha reagito comprando il 13% delle azioni di questa società.
Una scalata per vendetta che non impedirà alla Sec di vedere chiaro nel business di Herbalife.