Il livello del reddito da lavoro di un individuo, sia quello presente che quello atteso per il futuro, è una delle variabili da tenere in considerazione nella scelta dell’allocazione finanziaria del patrimonio disponibile per gli investimenti.
Il suo ammontare, infatti, determina quanto di questo patrimonio può essere investito in titoli a lunga scadenza (che no danno rendimenti immediati) e quanto, invece, deve essere utilizzato per investimenti più a breve termine (che però possono essere maggiormente rischiosi).
Ad influire sulla scelta del patrimonio finanziario oltre al livello di reddito, concorre anche la tipologia di reddito. Il reddito, infatti, soprattutto alcune sue tipologie, tendono a muoversi in maniera coordinata con le altre variabili dei mercati finanziari. Per coloro che, ad esempio, ricevono una parte di stipendio in titoli azionari, investire nelle stesse attività finanziarie significa sottoporre i propri risparmi e redditi ad un rischio molto alto (al quale corrisponde, di contro, anche un possibile rendimento molto alto).
Lo stesso vale per coloro il cui reddito, invece, rimane stabile nel tempo. Sulla base del principio della differenziazione del portafogli per la diminuzione del rischio degli investimenti, livello e tipologie di reddito (che possono essere definite anche come capitale umano dell’investimento) sono variabili che influiscono in maniera determinante per fare una scelta oculata del patrimonio, che sia stabile e duratura sul lungo periodo.