Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco, ha commentato nella giornata di oggi i dati macroeconomici dell’area europea, i quali sono tutt’altro che positivi.
La Germania appare visibilmente colpita dopo le ultime vicissitudini geopolitiche. Basti pensare alla contrazione del mercato in uscita, a causa del conflitto russo-ucraino che ha implicato pesanti pene per la Russia da parte dell’Unione europea. Oltre all’export, i dati non sono per nulla positivi per ciò che concerne gli ordini industriali nonché per ciò che concerne la domanda domestica. Tre fattori, quelli elencati, i quali non fanno dormire ‘sogni tranquilli’ agli addetti ai lavori.
Tuttavia, Schäuble non è preoccupato. La Germania non rischia la recessione, al più si può parlare di una debolezza nella crescita economica. Le previsioni non saranno disattese, in altri termini il Pil crescerà di 1,5 punti.
La preoccupazione è che la deflazione possa intaccare anche il territorio tedesco, dopo aver contagiato numerose altre zone dell’Euro (Italia compresa). Sarà solo questione di tempo?
Il cancelliere Angela Merkel non nasconde le preoccupazioni. Il motivo? Se la zona periferica si indebolisce, anche la Germania ne risente divenendo più vulnerabile.
Ma Schäuble cerca di mettere a tacere ogni sorta di timore sul presente analizzando la situazione:
Per ora non c’è un pericolo deflazione, ma stiamo monitorando bene la situazione. Come ha scritto il Crédit Agricole in una nota sulla Germania, l’economia tedesca è fluida e ben internazionalizzata, quindi può diversificare nel caso di una correzione al ribasso dell’eurozona periferica, ma è anche relativamente vulnerabile ai cali della domanda nel breve termine.
In altri termini, se la domanda dell’area Euro dovesse subire una contrazione e divenire più debole lo shock per Berlino potrebbe essere enorme al punto di contrarre l’economia nei prossimi trimestri.