Sono 181 le pagine del dossier redatto dal Senato degli Stati Uniti in cui si accusa uno dei maggiori istituti bancari del mondo, Credit Suisse, di aver aiutato migliaia di americano ad evadere le tasse. I metodi che sarebbero stati utilizzati dalla banca per aiutare gli americani a non pagare le tasse, così come indicati dal Senato Usa, ricordano quelli di un film, ma purtroppo sembra essere tutto vero.
Secondo il dossier, infatti, oltre ad aver rilasciato dichiarazioni false per l’ottenimento dei visti, la Credit Suisse avrebbe aiutato i correntisti a nascondere con l’uso di ascensori segreti e, con la connivenza di un alto numero di banchieri, organizzato incontri e partite di golf per recapitare documenti importanti, quali gli estratti conto, mimetizzati in pagine di giornale.
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Il Senato degli Stati Uniti parla di una ‘pratica sistematica’ nella quale sono stati coinvolti circa 1800 banchieri e più di 22 mila correntisti americani. Il tutto per un giro di affari di circa 14 milioni di dollari, sottratti al fisco a stelle e strisce grazie al segreto bancario che permetteva ai correntisti americani di aprire conti off shore senza correre il pericolo di essere scoperti.
Al momento Credit Suisse non ha più conti di correntisti americani, è così dal 2008, ma le indagini sono proseguite fino a portare alla luce quanto scritto nel dossier che, adesso, potrebbe costare alla banca elvetica una multa particolarmente salata. Si parla di circa 800 milioni di dollari, che si vanno a sommare ai 780 già pagati nel 2008 quando alla banca furono rivolte le stesse accuse.
Proprio grazie a questa mossa preventiva la Credit Suisse potrà avvalersi del patteggiamento, cercando di limitare al massimo i danni per i suoi affari. La trattativa è già a buon punto ed entro l’anno si pensa si possa arrivare ad una soluzione.