Ser.p.i.co., acronimo di Servizi per i contribuenti, è un enorme cervello elettronico che lavora 24 ore su 24 e che è in grado di analizzare e catalogare circa 24.200 informazioni al secondo. Entro la fine della primavera, l’immenso server avrà registrato e studiato tutti i movimenti bancari, sospetti e non, dei cittadini italiani, allo scopo di individuare gli evasori.
Serpico è in grado di incrociare i dati dei contribuenti – dichiarazioni dei redditi, auto, case, terreni, aerei, barche, polizze assicurative, investimenti etc – e, da questi, individuare i possibili casi di evasione fiscale. Giusto per fare un esempio, Serpico è in grado di rilevare l’incongruenza tra una dichiarazione dei redditi di 2.000 euro e il possesso di due auto e una villa di lusso.
Il tutto digitando solo il codice fiscale o la partita IVA della persona o della società che si intende controllare. Serpico può accedere a tutte le banche dati necessarie e i dati di tutti noi sono già in elaborazione, ma l’accesso al sistema vero e proprio, quello del controllo diretto di una persona o di una società, sarà possibile solo per alcuni super funzionari scelti dall’Agenzia delle Entrate (i cui nomi sono segreti).
Ma anche Serpico avrà un ruolo da protagonista: sarà il server a mandare un segnale di allarme in caso di movimenti sospetti. Se il sospetto diventa una certezza, il passo per il recupero del denaro sottratto alle casse dello Stato sarà brevissimo.