Il gettito previsto dal Governo con l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva è di circa tre miliardi di euro. Una buona entrata che però potrebbe portare anche ad una contrazione dei consumi – i beni di consumo costerebbero di più e quindi se ne acquisterebbero di meno – il che sarebbe comunque un danno per l’economia italiana.
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Per evitare sia l’uno che l’latro rischio è necessario trovare questi tre miliardi da qualche altra parte. Dove?
Una soluzione è quella proposta dal viceministro dell’Economia, il democratico Stefano Fassina, che ha messo sul tavolo del governo una soluzione che rientrerebbe nella revisione della tassazione sugli immobili – già allo studio del governo e che dovrebbe essere pronta entro agosto: l’Imu non dovrebbe essere eliminata per tutti, ma si dovrebbe lasciare almeno per i ricchi e per i proprietari di case di lusso, prevedendo delle detrazioni di almeno 450 euro per chi non rientra in queste categorie.
In questo modo sarebbe già possibile recuperare almeno 2 miliardi.
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Altra soluzione è quella proposta da Confesercenti: i tre miliardi necessari dovrebbero arrivare da una dieta dimagrante delle istituzioni, tagliando le spese non necessarie al loro mantenimento, e con una maggiore concentrazione su lotta alla corruzione e al lavoro sommerso.