Non ce la passiamo benissimo in termini di benessere digitale qui in Italia, secondo recenti studi. Il Digital Quality of Life Index è uno studio annuale che classifica 121 paesi in base al loro benessere digitale basato su 5 pilastri fondamentali: qualità di Internet, convenienza di Internet, e-security, e-infrastructure ed e-government.

Gli ultimi dati sulla crescita del benessere digitale in Italia
Il Digital Quality of Life Index (DQL) 2024 di Surfshark classifica l’Italia al 26° posto nel mondo. Lo studio indica quanto bene il paese si sta comportando in termini di benessere digitale complessivo rispetto ad altre nazioni. L’Italia scende di due posizioni rispetto allo scorso anno, il che riflette una mancanza di impegno nello sviluppo del panorama digitale e nel posizionamento del paese come leader nello sfruttamento dei progressi tecnologici per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
“In un anno elettorale come il 2024, in cui il mondo digitale ha plasmato il discorso politico e i valori sociali, dare priorità alla qualità della vita digitale si è rivelato più importante che mai. Aiuta a garantire cittadini informati, protegge i processi democratici e promuove l’innovazione. Il nostro progetto annuale aiuta a comprendere meglio la posizione di ogni paese in termini di divario digitale, evidenziando dove eccelle la qualità della vita digitale di una nazione e dove è richiesta ulteriore attenzione”, afferma Tomas Stamulis, Chief Security Officer di Surfshark.
Dei cinque pilastri dell’indice, l’Italia ha ottenuto i risultati migliori in termini di e-security, conquistando il 19° posto, ma ha dovuto affrontare sfide nell’accessibilità economica di Internet, classificandosi al 45° posto. La nazione si classifica al 25° posto in termini di qualità di Internet, al 32° in termini di e-infrastructure e al 36° in termini di e-government. Nell’indice generale, l’Italia è indietro rispetto a Spagna (7°) e Francia (3°). Collettivamente, i paesi europei sono leader mondiali nella loro qualità della vita digitale, con l’Italia al 20° posto nella regione.
L’Italia si classifica più in alto nell’e-government rispetto al 70% dei paesi analizzati, con 85 paesi alle spalle
L’e-government determina quanto sono avanzati e digitalizzati i servizi governativi di un paese. Un e-government ben sviluppato aiuta a ridurre al minimo la burocrazia, a ridurre la corruzione e ad aumentare la trasparenza nel settore pubblico.
Questo pilastro mostra anche il livello di prontezza all’intelligenza artificiale (IA) che un paese dimostra. I paesi con la massima prontezza ad adottare la tecnologia IA sono anche pronti a contrastare le minacce informatiche nazionali. L’Italia si classifica al 36° posto nel mondo nell’e-government, diciassette posizioni in meno rispetto allo scorso anno. L’Italia è al 19° posto nel mondo nell’e-security, come lo scorso anno, in questo caso confermando una chiara tendenza in termini di benessere digitale.