La maggioranza del consiglio di amministrazione della Parmalat, successivamente a un anno di indagini da parte della procura di Parma, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. La comunicazione è giunta nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione di martedì, in cui Gabriella Chersicla, Francesco Gatti, Yvon Guérin, Marco Jesi, Daniel Jaouen, Marco Reboa, Antonio Sala, Franco Tatò e Riccardo Zingales hanno diffuso la propria decisione, che avrà effetto dall’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013.
La decisione è arrivata proprio a pochi mesi dalla richiesta della Procura, respinta poi dal Tribunale di Parma, di azzerare il Consiglio di amministrazione.
Nel mirino sono finite le presunte irregolarità dell’operato degli amministratori nell’acquisizione della società americana Lactalis American Group da parte di Parmalat.
A novembre i giudici avevano optato solo per la sostituzione del consigliere Reboa, anche se avevano riconosciuto “molteplici profili di irregolarità” anche per altri componenti del Cda, che a distanza di tre mesi hanno scelto di sollevarsi dall’incarico “nell’interesse della società”, come ha dichiarato la società di Collecchio nella seguente lettera:
Diamo le dimissioni dopo che il decreto del Tribunale di Parma ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di revoca dell’intero Consiglio di amministrazione. Convinti di aver agito sempre correttamente, assumiamo questa difficile decisione nell’esclusivo interesse della società al fine di consentirle di operare nuovamente in un clima sereno e costruttivo.
Il Cda, dunque, ha optato per un atto di responsabilità. Un gesto che arriva dopo due anni non facili per la dirigenza. Non si è ancora concluso il processo nei confronti degli amministratori e entro mercoledì la società controllata dalla francese Lactalis dovrà depositare le memorie in attesa dell’udienza del prossimo 9 maggio.