Enrico Letta, il neopremier, ha giurato davanti al Presidente della Repubblica con la sua squadra di governo e non ha avuto alcuna difficoltà ad incassare la fiducia della Camera e del Senato. Nel discorso con cui ha chiesto la fiducia ai deputati, ha esposto la sua strategia economica che si rifà ad alcune promesse e ad alcuni principi del centrodestra.
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Parliamo ad esempio dell’IMU. Letta aveva almeno tre possibilità da giocarsi: poteva tenere l’IMU così com’è, incassare quei 4 miliardi di euro circa dell’imposta e usare i soldi per finanziare alcuni progetti. Oppure, in linea con le idee del suo partito, poteva ridurre il peso dell’imposta per le famiglie, salvaguardando le fasce deboli della popolazione. La terza opzione era nell’abolizione dell’IMU che è una promessa fatta soprattutto dal centro destra ai suoi elettori.
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Adesso, dunque si parla soprattutto di abolizione dell’IMU o comunque di sospensione dell’anticipo di giugno dell’imposta, che scade il 17 del mese prossimo. I sistema di tassazione della casa, messo in piedi dal governo Monti nel 2012, rischia di deragliare. L’acconto è sospeso, almeno in linea teorica.
La politica si prende qualche settimana di tempo, poi, per capire cosa fare della tassa. Ci si chiede dunque se mantenere il beneficio offerto alle famiglie, pari a circa 255 euro oppure se aumentare gli sconti.