Sarà necessario avviare maggiori controlli sulle riforme e sui conti pubblici da subito per poi arrivare, nei prossimi quattro anni, ad un’eurozona che si prende cura della dimensione sociale dei suoi cittadini mediante un bilancio proprio e che potrà contare anche su un Fondo monetario europeo per rinvigorirsi in confronto ai mercati e alle crisi finanziarie.
Ecco le linee guida messe a punto dai quattro presidenti dell’Unione per rilanciare la governance di Eurolandia. Il numero uno della Bce, Mario Draghi, della Commissione, Jean-Claude Juncker, del Consiglio Ue, Donald Tusk, e dell’Eurogruppo, Jeroem Dijsselbloem, lo presenteranno ai capi di Stato e di governo che si riuniranno a Bruxelles il 25 e 26 giugno.
Un testo attesissimo dalle Cancellerie europee che per ora circola solo tra Bruxelles e Francoforte. È il frutto dei primi contatti dei quattro capi delle istituzioni Ue ai quali si è associato anche Martin Schulz (Europarlamento) – e dei loro staff sulla base dei contributi inviati da tutti i governi dell’Unione. La bozza definitiva da portare al vertice sarà limata nei prossimi giorni.
Il documento, del quale Repubblica ha preso visione, è chiamato a far crescere la moneta unica, a metterla al riparo da future crisi finanziarie e per rispondere all’eventuale Grexit, dimostrando che Eurolandia reagirebbe al crollo del postulato della sua infrangibilità aumentando la propria integrazione. C’è anche l’ambizione di rispondere alle richieste britanniche di allargare le maglie dell’Unione europea in vista del referendum sulla permanenza di Londra in Europa: i Diciannove dell’euro vanno avanti nella loro integrazione, diventando il nucleo del Continente, gli altri partner possono diluire il senso della loro presenza all’Unione restando però nel club.