La notizia è che la bocciatura del contratto dei lavoratori non passerà per nulla inosservata. Le categorie sono pronte a scendere in piazza e a manifestare contro le condizioni chieste dalla casa automobilistica italiana Fca e valevoli per tutto il comparto.
Proprio Fca ha comunicato che la Uaw, il sindacato americano dei lavoratori dell’auto, ha indetto lo sciopero a partire dalla mezzanotte del 7 ottobre negli Stati Uniti.
Una mossa che giunge dopo il referendum che, con il 65 per cento di no, ha bocciato nelle fabbriche americane del gruppo l’ipotesi di accordo raggiunto due settimane fa da Marchionne e da Dennis Williams, il responsabile del sindacato che ha preso il posto di Bob King. Dopo la bocciatura dell’intesa il sindacato ha scelto di riprendere la trattativa, che è tutt’ora in corso.
La notifica dello sciopero consegnata ieri potrebbe dunque rappresentare uno strumento di pressione per spingere l’azienda a modificare i termini dell’accordo in senso più favorevole ai lavoratori. Una delle richieste più importanti del sindacato era quella di abolire la differenza di paga oraria tra i lavoratori più anziani e i nuovi assunti. La differenza era stata introdotta nel 2009 e faceva parte delle clausole sottoscritte anche dal governo Obama per salvare l’azienda dalla bancarotta. Nel corso del tempo la differenza, che inizialmente era di uno a due, è stata ridotta.
L’ipotesi di accordo bocciata prevedeva una ulteriore riduzione della forbice ma non la sua abolizione. La dichiarazione di sciopero è stata possibile perché sono scaduti i termini, fissati sempre dall’intesa contro il fallimento nel 2009, che vietavano ai sindacati di proclamare scioperi fino al 2015.