Scende la disoccupazione ma l’Italia non convince e come resta alta la soglia dei cittadini in cerca di lavoro, soprattutto giovani, così resta ai minimi livello l’indice della Produzione Manifatturiera.
►Piazza Affari non crede alla potenza dei dieci saggi
A dirlo sono i dati più recenti sulla nostra industria, riferiti al mese di marzo che si conclude con le festività pasquali. Nel dettaglio nel report PMI si spiega che la contrazione del settore manifatturiero di tutta l’Eurozona, è stata più forte a marzo che a febbraio. In Italia il calo è stato dello 0,1% rispetto a gennaio ma su base annua la contrazione dell’indice PMI è di 1,5 punti percentuali.
L’indice PMI a marzo, è esco da 47,9 a 46,8 punti. Le previsioni erano anche peggiori visto che si pensava che l’indice arrivasse fino a 46,6 punti. La Francia che è finita sotto la lente d’ingrandimento degli investitori stranieri, ha dimostrato di avere un indice PMI ancora fermo a 44 punti sotto la soglia dei 50 punti che separa la contrazione dall’espansione.
Se invece si va a prendere l’indice PMi della Germania e poi quello dell’Irlanda, fermi rispettivamente a 49 punti e a 48,6 punti, si scopre che sono scivolati verso il territorio della contrazione.