Se la Cina decide di annullare un grande ordine di soia, il mercato delle materie prima va in fibrillazione e vuol dire che sta succedendo qualcosa all’economia cinese, oppure è in atto una manovra di cui vediamo soltanto i primi passi.
Il fatto che riportiamo è molto semplice. Gli acquirenti cinesi, alla fine della settimana scorsa, hanno deciso di annullare un ordine di semi di soia dagli Stati Uniti per 540 mila tonnellate.
A memoria, nel mercato finanziario, non è mai successo che fosse annullato un ordine così corposo in un solo giorno. In più molti analisti ritengono che arrivasse sempre da Pechino l’annullamento di un altro ordine di 120 mila tonnellate, registrato sempre all’inizio della settimana scorsa ed attribuito ad “acquirenti sconosciuti”. La Cina, in più aveva annullato anche un altro ordine in settimana per 300 mila tonnellate di soia.
Tutti questi annullamenti hanno scatenato le vendite sul prodotto tanto che il prezzo dei semi di soia è stato spinto al ribasso e si è verificato un calo del 2 per cento ai mini da un mese a questa parte.
Il calo del prezzo ha interessato anche frumento e mais ma, in questi casi, la riduzione del valore deve essere attribuita rispettivamente alle nevicate delle Grandi Pianure USA e alle esportazioni inferiori al previsto.
Se tutti gli italiani restituissero i soldi degli interessi percepiti avrebbero la possibilità di pagare meno tasse. Tutto in teoria, per il momento.