A seguito degli oneri inaspettati per i richiami di Fca, altre poste straordinarie minano il risultato dell’altra grande azienda dell’orbita Agnelli.
La società di macchine agricole e movimento terra Cnh, che gravita l’universo della famiglia ha fatto segnare una perdita di 128 milioni. Ci sono dunque vendite sul titolo, anche in considerazione del taglio delle prospettive per l’intero esercizio su ricavi e indebitamento
Andiamo con ordine:
Cnh Industrial (al 27% circa di Exor) ha archiviato il terzo trimestre dell’anno con una perdita di 128 milioni di dollari rispetto all’utile di 162 dell’analogo periodo dell’anno scorso per effetto di oneri straordinari per 150 milioni “dovuto alla rimisurazione delle attività in Venezuela”, in particolare per il tasso di cambio sul dollaro. Prima delle componenti straordinarie, il risultato è positivo per 38 milioni rispetto ai 214 milioni del 2014. Per i primi nove mesi l’utile netto ammonta a 17 milioni contro i 621 milioni dell’anno scorso.
Il titolo ha reagito accelerando al ribasso dopo i conti, anche in considerazione del fatto che gli obiettivi dell’intero esercizio sono stati ribisti al ribasso: la società indica un obiettivo di ricavi netti tra 25 e 26 miliardi di dollari rispetto al precedente di 26-27 miliardi. Confermato il margine operativo tra il 5,6 e il 6% mentre in lieve rialzo l’indebitamento netto industriale tra 2,1 e 2,3 miliardi rispetto al precedente di 2-2,2 miliardi di dollari.
I ricavi di luglio-settembre sono stati pari a 5,9 miliardi di dollari, in calo del 13% rispetto al terzo trimestre 2014 a cambi costanti (in calo del 24% a cambi effettivi). I ricavi di vendita netti delle attività industriali sono stati pari a 5,5 miliardi di dollari, in calo del 13% rispetto al terzo trimestre 2014 a cambi costanti (in calo del 25% a cambi effettivi).