La Commissione europea ha messo in atto il programma operativo (ed i relativi fondi) per la realizzazione in Italia della Youth Employment Initiative, cioè l’iniziativa per spronare l’occupazione dei giovani.
Questo è il secondo programma operativo usato dalla Commissione europea, che ha cominciato nel mese scorso con la Francia. Il piano nel’insieme predisposto dall’UE ha un valore pari a 6 miliardi di euro e ne possono usufruire venti stati membri, che hanno una disoccupazione che supera il 25% in alcune zone.
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L’Italia è il secondo più grande destinatario di finanziamenti a favore dell’occupazione giovanile (oltre 530 milioni di euro), che saranno usati in quasi tutte le regioni italiane sotto la guida del ministero del Lavoro. Nello specifico, l’Italia potrà spendere circa 1,5 miliardi, di cui 1,1 miliardi di euro provenienti dal bilancio europeo, per spingere l’occupazione giovanile ed sostenere i giovani nella ricerca di un impiego. Il piano di realizzazione del programma europeo è stato accettato dall’Italia con il Piano Garanzia Giovani, che si offre di dare possibilità ai giovani, rivedendo in chiave digitale i vecchi ed superati centri per l’impiego e dando un coordinamento nazionale in capo al Ministero del Welfare.
Il piano ha tuttavia anche un fine più grandioso, vale a dire quello di assicurare ai giovanissimi (sino ai 29 anni d’età) un’offerta qualitativamente valida di lavoro, istruzione o formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’abbandono dell’istruzione formale. “Il programma dell’Italia che attua l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile è molto ambizioso e dovrebbe interessare più di mezzo milione di giovani italiani che non lavorano, non studiano o non sono in formazione”, ha rammentato il commissario europeo per il lavoro Laszlo Andor.