La situazione italiana è in una fase ottima, il Paese ha ripreso a crescere ma per Standard&Poor’s la ripresa sarà tiepida. Insomma, gli affari del Belpaese migliorano ma bisogna restare con i piedi per terra perché al miglioramento della fiducia di cittadini e imprese non corrisponde una subitanea crescita.
Standard&Poor’s racconta di un’Italia ormai fuori dalla recessione che cerca di capire qual è il ritmo giusto della ripresa visto che l’economia cresce ma la ripresa è tiepida, forse anche più del previsto. L’agenzia di rating ha anche individuato le zavorre del Belpaese e fatto un quadro chiaro della situazione. Lo riferisce l’Adnkronos:
> Nel 2015 la ripresa economica sarà timida
La bassa crescita dei salari e la disoccupazione alta sono i principali fattori che “comprimono la domanda dei consumatori”. L’economia italiana “ha dato segni di vita” nel primo trimestre di quest’anno “ponendo fine a una recessione lunga tre anni e mezzo, durante la quale il pil si è ridotto del 5,4%”. Ora, riconosce S&p, “sta migliorando la fiducia delle imprese, con l’indice pmi di luglio cresciuto al suo livello più alto degli ultimi cinque anni, mentre la fiducia dei consumatori è al livello più alto dal 2008”. Nonostante questi segnali, però, “la svolta in Italia è stata più debole che negli altri Paesi vicini dell’Eurozona”, spiega Jean-Michel Six, capo economista Standard Poor’s Chief Economist per l’area Emea. E, conclude l’analista, “resta molta strada da fare per portare il pil a crescere più dell’1,5%”.