Continua la spending review. «Ora che la politica sta dando il buon esempio, non ci saranno più santuari intoccabili». È questa l’idea che sarà portata avanti dallo Sforbicia-Italia, il piano di taglio degli enti annunciato dal premier Matteo Renzi. Il progetto governo, che sarà già in parte operativo con la spending review, è modificare con la riforma della Pubblica amministrazione anche l’architettura dello Stato tagliando è accorpando. Nel mirino sono già finite molte strutture: dalle Ragionerie territoriali alle sedi distaccate dell’Agenzia delle Entrate. Passando per le Camere di commercio, gli enti inutili e, soprattutto, soggetti come Aci, Motorizzazioni e Consorzi di bonifica. Oltre all’universo delle società municipalizzate.
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Nelle scorse settimane c’era stato l’annuncio dell’abolizione del Cnel. Poi, è giunto il taglio di quattro ambasciate e il via libera al ddl Delrio sulle Province. Adesso, però, sta partendo un piano preciso. Nei prossimi mesi ci sarà un’analisi approfondita delle strutture dello Stato, che coinvolgerà Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia per portare in autunno, delle proposte concrete di revisione. I bersagli da colpire sono posti soprattutto nelle diramazioni locali degli organi centrali.
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Secondo i segnali del commissario alla spending review Carlo Cottarelli, potrebbero essere ridotte le 103 Ragionerie territoriali, le 103 Commissioni tributarie provinciali, le 107 sedi distaccate dell’Agenzie delle Entrate, le direzioni locali del ministero del Lavoro, le 32mila stazioni appaltanti. Tutte quante dovrebbero essere subordinate a un processo di revisione, cui seguiranno almeno 85mila esuberi. Più dura l’idea sulle Camere di commercio. Prevista la definitiva abolizione, trasferendo le funzioni ad appositi uffici del Comuni.