La risposta dei mercati all’insediamento di Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio, avvenuto stamane dopo aver ricevuto l’incarico da Giorgio Napolitano, è più che positiva. La gestazione è stata molto lenta, più del previsto, ma ne è ‘valsa’ la pena di aspettare. Con Matteo Renzi a Palazzo Chigi, lo spread Btp/Bund fa registrare un ribasso a 191 punti contri i 200 della chiusura dello scorso venerdì.
Vengono, dunque, toccati così i minimi dal 2006. Non accadeva da 8 anni di avere uno Spread così basso.
Il tasso sul decennale del Tesoro cala al 3,60% per la prima volta dal 24 gennaio di quell’anno.
Il differenziale ha potuto godere anche del miglioramento dell’outlook sul rating sovrano per mano dell’agenzia Moody’s, arrivato proprio venerdì.
Una congiuntura ‘astrale’ che favorisce l’economia e fa ben sperare.
Ovviamente, non è un caso che tutto ciò sia accaduto poco dopo l’insediamento del Sindaco di Firenze a Palazzo Chigi. Matteo Renzi ha ricevuto l’incarico di formare un nuovo governo.
Ciò si è riflettuto positivamente anche su Piazza Affari. Milano guarda positivamente alla situazione ma il rendimento è molto prudente. Il Ftse Mis in apertura ha guadagnato quasi mezzo punto percentuale. Poi, tuttavia, è tornato in piazza. Mediaset è in rialzo di tre punti percentuali. Luxottica in rialzo di due punti.
A fare registrare un calo, dell’1,09%, è Prysmian.
Occorre, dunque, registrare il rendimento del Btp decennale italiano sul mercato secondario. Con lo spread con il Bund tedesco a 191 punti base nella tarda mattinata di scambi, il rendimento del titolo del Tesoro a 10 anni si attesta al 3,6o%. Mentre il differenziale Btp-Bund si attesta intorno ai minimi dal luglio 2011, il tasso del Btp decennale è ai livelli più bassi dall’inizio del 2006.
Per quanto concerne le altre Londra sale dello 0,1%. Francoforte guadagna lo 0,08% e Parigi perde lo 0,06%. Madrid cresce dello 0,03%.