Per le Borse europee è stata un’altra giornata negativissima. Successivamente al crollo di ieri, sono stati fatti registrare ingenti ribassi provocati ancora dai timori per l’economia e per la situazione che sta attraversando la Grecia. Poco incoraggianti anche i risultati dell’inflazione Ue che cala ancora. Lo spread intanto torna a volare schizzando a quota 200 punti base, anche se poi recupera e chiude intorno a 178. Scivola l’euro, che tocca quota 1,27 dollari.
Sono numerosissimi inoltre i titoli sospesi per eccesso di ribasso a Piazza Affari che arriva a cedere quasi il 4%, prima di recuperare in parte e chiudere con un ribasso dell’1,2%.
A Piazza Affari a pesare sono in particolar modo i timori sulla tenuta delle banche italiane, mentre si avvicinano i test europei sulla solidità gli istituti. Gli operatori menzionano poi tra i fattori di preoccupazione anche il possibile ritorno alla recessione per il ‘Vecchio Continente’.
Il differenziale fra i titoli italiani e tedeschi ha superato stamani di slancio anche quota 200 punti base, prima di scendere, ed è il livello più alto da metà febbraio scorso. Il rendimento del 10 anni italiano è aumentato al 2,71%.
La paura spinge gli investitori a vendere i titoli dei paesi della periferia dell’euro. La situazione peggiore è quella che concerne la Grecia, dove il rendimento sulla scadenza decennale è tornato a oltrepassare quota 8%.
Nel nostro Paese, salgono i rendimenti dei decennali e dei titoli con scadenza breve. Si tratta di un fenomeno che abitualmente presagisce una situazione di panico del mercato. Secondo gli operatori:
Alla base non sembra esserci un unico fattore quanto piuttosto un mix di elementi: dall’annuncio di una possibile uscita della Grecia dalla sorveglianza della Troika ai dubbi sulla effettiva capacità di intervento della Bce per rilanciare l’economia dell’Eurozona fino ai timori per una diffusione della epidemia di Ebola.