Una manovra tra i ventitrè e i ventiquattro miliardi di euro. Questo il contenuto della Legge di Stabilità annunciato in giornata da Matteo Renzi agli esponenti di Polizia e Cocer, dichiarando che il bonus di 80 euro verrà confermato in maniera “strutturale” e che saranno contemplati tre miliardi per non correre nel rischio di aumentare le tasse mediante la clausola di salvaguardia. Intanto, il titolare del Ministero dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato che la crescita 2014 nell’area euro sarà inferiore al punto percentuale. Dall’Ue, il commissario Katainen intanto ha fatto sapere di voler prima valutare la stabilità, poi gli investimenti, e spera che l’Italia non aumenterà il debito in quanto esso potrebbe mettere a repentaglio la ripresa.
Intanto, una cosa è certa. I prossimo nove giorni saranno cruciali per l’ex Sindaco di Firenze. Giorni in cui il suo Governo si giocherà tutto: futuro e credibilità internazionale in primis.
Questi sono i più importanti appuntamenti in azienda: l’approvazione del Jobs Act da parte del Senato e la definizione della Legge di Stabilità che il prossimo 15 ottobre dovrà essere presentata all’Unione europea, con il rischio che Bruxelles bocci il progetto di bilancio di Italia e Francia. Tra i ‘due fuochi’, l’apertura del tavolo delle trattative con sindacati e imprese, il Consiglio europeo di Milano e il vertice del Fmi.
C’è infatti da pensare al il varo delle riforma del lavoro, al tanto vituperato spostamento del Tfr in busta paga e al salario minimo. Questi temi, senza ombra di dubbio, sono direttamente collegati con la Legge di Stabilità e le coperture necessarie.
La buona notizia, per ora, è che il Jobs Act piace a Blanchard. Da qui si (ri)parte per restare.