Joseph Stiglitz , premio Nobel per l’economia, ha una proposta per far si che possa essere fermata la gara al ribasso.
Così, la proposta per le Nazioni è quella di formare una Minimum Corporate Tax. L’annuncio è stato fatto durante il Festival dell’Economia di Trento e questa iniziativa ha dietro di sé un’ampia coalizione internazionale di forze.
L’obiettivo dell’appello: porre fine alla gigantesca elusione fiscale delle multinazionali, con casi eclatanti come Apple e Google, regine di Wall Street, macchine da profitti multimiliardarie, che riescono a pagare aliquote fiscali vicine allo zero. Colpa dei governi che consentono queste scappatoie legali. Ma chiuderle si può, e il vantaggio sarebbe enorme: consentirebbe di reperire nuove risorse per lo sviluppo, e di abbassare la pressione fiscale sul ceto medio.
L’annuncio del premio Nobel indica una strategia concreta, e i primi passi sono realizzabili a breve termine. L’abuso legalizzato da parte delle multinazionali viene indicato come une delle emergenze economiche del nostro tempo. Stiglitz è a Trento dove lo hanno raggiunto altri premi Nobel che condividono le sue idee, come Paul Krugman. L’iniziativa che Stiglitz annuncerà stasera, e che ha illustrato in anteprima a Repubblica, è sostenuta dalla neonata Indipendent Commission for the Reform of International Corporate Taxation (Icrict). Tra i promotori iniziali c’è un vasto arco di forze, dalla società civile alle ong, agli esperti di importanti organizzazioni economiche sovranazionali.
Vi figurano José Antonio Ocampo, già vicesegretario Onu e ministro delle Finanze della Colombia, l’europarlamentare francese Eva Joly che da giudice condusse le indagini sulla prima tangentopoli parigina, Rosa Pavanelli, Jayati Ghosh, e ong come Action Aid, Christian Aid, Oxfam, The Global Alliance for Tax Justice, The World Council of Churches, Terre Solidaire, The Council for Global Unions.