Gli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego non subiranno rinnovi contrattuali fino alla fine del prossimo anno. Il Consiglio dei Ministri ha infatti deciso che le retribuzioni dei lavoratori della Scuola, della Difesa e della Sanità rimarranno bloccate fino a dicembre 2014. Possibili rinnovi dei contratti, dunque, solo nel 2015.
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A giustificare l’ adozione della presente misura, da parte del CdM, la particolare congiuntura economica negativa che sta attraversando l’ Italia in questo periodo, che richiede interventi di più lungo periodo. Ecco perché una data spinta così avanti.
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Ancora una volta, dunque, a pagare una parte non trascurabile del costo della crisi, sono i dipendenti pubblici. I quali, bisogna ricordarlo, negli ultimi due anni hanno già fatto risparmiare allo Stato 6,6 miliardi di euro grazie al precedente blocco delle retribuzioni. Ma la logica della spending review, dei tagli e della richiesta dei sacrifici al pubblico impiego va ancora avanti.
L’ Unione dei Sindacati di base, tuttavia, non ha accolto favorevolmente l’ annuncio dato dal Ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia, e ha proclamato per il prossimo 18 ottobre lo sciopero generale. Quello nei confronti dei dipendenti del settore pubblico viene infatti visto come un vero e proprio “accanimento”.