Periodicamente, soprattutto in coincidenza delle scadenze elettorali, si parla molto di pressione fiscale, termine molto caro alla politica, per indicare una percentuale crescente del reddito che finisce direttamente nelle tasche dell’Erario.
Un discorso molto interessante che fa intuire come i cittadini e i politici siano d’accordo nel confermare un ruolo prioritario alla tassazione nella loro vita di contribuenti.
► Tassazione: domani sarà in discesa
Molte delle dichiarazioni che arrivano dalla politica procedono per spot, vale a dire che i politici sono in competizione nella promessa di ridurre le tasse e di farlo abolendone qualcuna.
Un’economista molto arguto, Alberto Bisin, intervenuto sull’argomento dalle pagine di Repubblica, ha riportato la discussione su altri punti, parlando di riforma economica piuttosto che di abolizione delle tasse.
Questo aspetto programmatico ha incuriosito molti lettori che, consapevoli del fatto che le tasse assorbono il 45% del reddito degli italiani, vorrebbero trovare una soluzione al problema.
Sembra dunque che gli interventi previsti siano essenzialmente due: la riduzione dell’IRPEF che aiuterebbe nel miglioramento dell’offerta di lavoro e poi la riduzione del cuneo fiscale per rilanciare gli investimenti. A questi interventi occorre aggiungere anche una razionalizzazione della spesa, in modo che i conti siano sempre tenuti in ordine.
► Pressione fiscale e debito fiscale: cosa cambia?
Purtroppo, analizza Alberto Bisin, fino a questo momento ci sono stati soltanto degli interventi di emergenza, lontani dalla “risoluzione del problema”.