Per uscire dalla crisi ci sono diverse strategie che, sulla base del governo in carica e sulla base della situazione contingente, possono essere considerate di destra o di sinistra, conformi all’imperativo dell’austerità, oppure in linea con l’idea di sviluppo della produzione.
Il primo approccio, quello che è collegato ad un clima e alle proposte di austerità, è stato duramente contestato dal premio Nobel per l’Economia Paul Krugman che in questo caso ha ritenuto importante la proposta che per l’Italia ha portato avanti il Movimento 5 Stelle.
►L’Italia declassata dall’agenzia Fitch
Il sistema dell’austerità si basa su una considerazione estrema, riassuntiva, della situazione del portafoglio di un paese: lo stato ha più spese che incassi e il disavanzo è diventato insopportabile o sostenibile sul lungo periodo. La risposta a queste considerazioni si trova in strumenti talvolta applauditi, tal altra considerati sciagurati, come ad esempio la spending review oppure la riduzione del deficit.
► Non si cresce se scende soltanto l’inflazione
Il secondo approccio, quello maggiormente focalizzato sulla produttività economica, è sintetizzato nell’approccio di “stimolo”. Il suo obiettivo è diametralmente opposto visto che punta ad alimentare la spesa ed “allargare” in qualche modo il deficit per far fronte alla disoccupazione e per far sì che i consumatori abbiano una maggiore dote di liquidità da spendere sul mercato.