I paesi che cercano di attirare le grandi aziende e i grandi capitali con le loro morbide regole fiscali sono avvertiti: l’UE si è messa alla caccia di chi cerca di sottrarre denaro alle casse degli stati facendo accordi con le grandi aziende.
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Al momento l’Unione Europea non ha formalizzato nessuna accusa, ha solo voluto ‘mettere in guardia’ alcuni paesi che sembra facciano questo tipo di accordi: la sua azione al momento si limita solo alla richiesta di informazioni più dettagliate sulle politiche fiscali applicate.
In realtà l’UE ha un quadro ben chiaro di come i vari paesi applichino la tassazione, ma questa azione mira a portare allo scoperto, laddove esistono, i vari accordi e intese che le grandi aziende stipulano con i governi che le ospitano, come si sospetta sia già accaduto tra la Apple e Dublino.
Nel caso le risposte e le successive analisi dell’Unione Europea provino la sussistenza dell’evasione fiscale, l’UE potrebbe richiedere tutti gli arretrati.
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Lo scopo di questa azione è duplice: da un lato l’Unione Europea vuol mettere un freno a queste incresciose situazioni che rischiano di esacerbare una situazione economica e sociale già molto tesa e, dall’altro, c’è un’evidente necessità di far cassa.