Il Sud finito al centro delle riflessioni, quest’estate, a seguito di un rapporto dello Svimez sulla drammatica situazione economica prova a dare cenni di miglioramento sul fronte occupazionale.
In attesa delle misure promesse da Renzi nella prossima Stabilità, che dovrebbero anticipare almeno per le imprese meridionali qualche forma di sgravio fiscale (Repubblica in edicola ricostruisce l’idea di un taglio Ires del 20%), i Consulenti del Lavoro sottolineano come la crescita dei contratti sia stata migliore nelle regioni del Mezzogiorno piuttosto che al Centro-Nord.
L’analisi parte dai dati Istat sulla disoccupazione di agosto, all’11,9%: “Un piccolo calo, -0,1% rispetto a luglio, ma che raggiunge il -0,7% rispetto ad agosto 2014. In un anno, infatti, hanno trovato un impiego 325.000 italiani in più, soprattutto donne se guardiamo i dati registrati ad agosto in cui il tasso di occupazione femminile è cresciuto dell’1,6% rispetto al +1,4% di quella maschile. In questo mese si conserva, sostanzialmente, in trend di crescita degli occupati che era stato previsto nel mese di luglio (0,3%), poiché sono aumentati i lavoratori subordinati (+70 mila), specialmente quelli a termine (+45 mila). Questo sta a significare che non ci sono stati semplici picchi di assunzioni, ma stabilità di avvio dei rapporti di lavoro”, dicono i Consulenti ricordando che Renzi ha salutato i numeri dicendo che l’Italia è “fuori dalle sabbie mobili”.
In attesa che i dati sul lavoro siano uniformati con quelli di flusso (Ministero del Lavoro e Inps pubblicano l’andamento delle attivazioni e cessazioni contrattuali), i Consulenti del Lavoro spostano il livello d’analisi proprio ai numeri dell’Istituto di previdenza denunce Uniemens. L’analisi dell’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro censisce, nel periodo gennaio–luglio 2015, un saldo positivo di 706.128 unità tra rapporti di lavoro avviati ed interrotti.