Uno dei pochi comparti dell’economia svizzera che non indugia, a seguito dell’abbandono a metà gennaio del cambio fisso tra franco e euro, è il mercato dell’auto.
Un mercato che, nel marzo del 2015, è cresciuto del 20 per cento, in confronto a un anno fa.
Nel contempo soffrono le catene di distribuzione alimentare, con i clienti che corrono a fare la spesa nei Paesi confinanti. Inoltre, nel Canton Ticino soffre il turismo, poiché è considerato troppo caro per la clientela italiana.
Gli unici a sorridere sono i concessionari di automobili. Concessionari che, a pochi giorni dalla decisione della Banca Nazionale di lasciar fluttuare la divisa elvetica, immediatamente apprezzatasi in confronto a quella europea e al dollaro, hanno prontamente aggiornato i loro listini, introducendo gli “Eurobonus”, ovvero abbassando i prezzi dal 20 al 30 per cento e adeguandoli a quelli del resto dell’Ue. E gli esperti apprezzano:
In questo modo hanno evitato che gli automobilisti svizzeri, intenzionati ad acquistare una nuova vettura, si rivolgessero alla concorrenza straniera. Il che era già capitato tra il 2008 ed il 2011, prima cioè dell’introduzione del cambio fisso franco-euro. Allora, con la valuta elvetica alle stelle, mentre i piazzali degli importatori svizzeri si riempivano di automobili invendute, i rivenditori stranieri, soprattutto tedeschi e belgi, ma anche polacchi, cechi e rumeni, si gonfiavano le tasche di preziosissimi franchi. “I listini – spiega un concessionario Fiat – hanno rivisto i prezzi verso il basso, con grande sorpresa degli automobilisti. Inoltre per incentivare ulteriormente le vendite, siamo in grado di offrire tassi di leasing vicini allo zero”.
Oltre a ciò, a contribuire alla crescita e all’acquisto di nuove vetture, hanno funzionato, soprattutto, i modelli della gamma medio-bassa. Le supercar, di contro, almeno in questa fase, non subiscono scossoni, mentre avevano sofferto a ridosso della fase acuta della crisi finanziaria, quando molti banchieri si erano ritrovati con lo stipendio ridotto o, addirittura, avevano perso il posto. Da evidenziare, infine, che se il mercato svizzero dell’auto è riuscito ad aver ragione del franco forte, un ulteriore elemento di sorpresa arriva dalla crescita, del 30 per cento, della vendita di auto ibride.