I tagli all’editoria salveranno le sigarette elettroniche

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 Una soluzione tutta italiana per risolvere il problema della mancanza di risorse per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione.

Se all’inizio, infatti, si era ventilata la possibilità di far cassa con l’applicazione dell’accisa sul tabacco anche sui prodotti contenenti nicotina o sostitutivi della nicotina, ossia le tanto famose sigarette elettroniche per adeguare le tasse su questo prodotto a quelle delle sigarette tradizionali, le rimostranze arrivate dai rivenditori delle e-cig hanno portato i relatori del governo a cambiare direzione.

► Una nuova tassa sulle sigarette elettroniche?

L’emendamento presentato è stato riformulato e sono state indicate come coperture alternative l’editoria e l’8 per mille.

 

Nuovi tagli in vista, quindi, per il settore dell’editoria che è già sull’orlo del collasso (la vicenda RCS parla chiaro): dal 2015 saranno tagliati 17,35 milioni dei fondi stanziati per l’editoria, che diventeranno così 144 milioni.

Ma i tagli previsti da questa nuove versione dell’emendamento non riguardano solo questo settore: saranno, infatti, tagliati 10 milioni nel 2014 e 5 milioni nel 2015 del fondo Ispe (il fondo per gli interventi strutturali di politica economica) che era stato introdotto nel 2005 proprio per la riduzione delle tasse; 700 mila euro nel 2014 e 4,8 nel 2015 saranno tagliati al Ministero del Lavoro e 4,3 milioni nel 2014 e 15,5 per il successivo saranno tolti al Ministero degli Affari Esteri.

► Continua la crisi dell’editoria

L’ultimo taglio è di altri 20 milioni e si ripercuote sui 111,8 milioni di euro stanziati per gli aiuti pubblici in favore dei Paesi in via di Sviluppo.

 

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