La questione Tasi è ben lungi dall’essere risolta, motivo per cui il ministero dell’Economia starebbe pensando ad un possibile slittamento della scadenza della prima rata per le prime e le seconde case, prevista per il prossimo 16 giugno, al 16 di settembre, dando così il tempo alle amministrazioni centrali e a quelle comunali di mettere a punto modalità e tempistiche.
A dirlo è stato questa mattina il sottosegretario all’economia Ertico Zanetti, secondo il quale posticipare questa scadenza è l’unica soluzione ragionevole, una volta che però anche l’Anci, l’associazione che raccoglie i comuni italiani, avrà dato il suo consenso.
In effetti, a poco più di un mese dlla scadenza dei termini per il pagamento della prima rata della Tasi, la quasi totalità delle amministrazioni comunali non ha ancora deliberato le aliquote per i calcolo dell’imposta, il che rende praticamente impossibile che i cittadini possano ricevere, come inizialmente previsto, il bollettino precompilato per il pagamento di questa tassa.
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I comuni, inoltre, dovranno anche comunicare in che modo la tassa sarà divisa tra proprietari e inquilini in caso di immobili in affitto: la legge di stabilità che ha istituito la Tasi, infatti, prevede che l’importo totale venga pagato da entrambi, con la parte in carico dell’inquilino compresa tra il 10 e il 30% del totale.
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La sorte della prima rata della Tasi verrà discussa in Parlamento nei prossimi giorni, ma non tutti sono d’accordo: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, sembra essere d’accordo con questa soluzione: la legge è ormai in vigore e cambiare le regole in corsa non porterebbe alcun beneficio.