Dopo le notizie arrivate nella tarda serata di ieri in relazione alla possibilità di uno slittamento al 16 luglio della scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi, questa mattina è arrivata la smentita ufficiale: la Tasi, sia per le prime che per le seconde case, dovrà essere pagata il 16 giugno, come era stato deciso.
Sono stati i Comuni, rappresentati dall’Anci, a volerlo: senza il gettito della Tasi sarebbe a rischio la fornitura dei servizi erogati dalle amministrazioni locali.
A mettere in luce questa problematica è stato il presidente dell’Anci Piero Fassino, che ha ricordato come i bilanci dei comuni per il 2014 siano stati stilati anche tenendo conto delle entrate generate dal pagamento della Tasi. Rimandare, quindi, metterebbe a rischio quei servizi che nei bilanci sarebbero stati finanziati con queste risorse.
Ora, quindi, i Comuni dovranno affrettarsi a deliberare quanto la Legge di Stabilità ha previsto: entro il 23 maggio i Comuni dovranno decidere l’aliquota di applicazione della Tasi e le maggiorazioni per le seconde case, per le quali si dovrà stabilire anche la percentuale di questo tributo in carico all’inquilino.
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Il 31 maggio, queste delibere dovranno essere pubblicate, per dare il tempo ai cittadini di calcolare la loro quota di Tasi da pagare (i contribuenti dovranno farlo da soli, dato che non i sono i tempi per l’invio del bollettino pre-compilato).
Nel caso in cui i Comuni non delibereranno entro i termini previsti, i proprietari di sole prime case potranno pagare la Tasi in un’unica soluzione il 16 dicembre, mentre chi ha anche seconde case – e gli inquilini, in caso di immobili affittati – dovranno pagare in base all’aliquota standard dell’1% per mille stabilita per l’Imu.