Tasi, Tari e Imu: cresce la pressione fiscale sugli immobili

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 Non si ferma la polemica sulla Tasi, la nuova tassa sugli immobili introdotta in sostituzione dell’Imu e che avrebbe dovuto portare ad un alleggerimento della pressione fiscale sugli immobili.

Ma, stando almeno alla ricostruzione che ha fatto la CGIA di Mestre, così non sarebbe, anzi: nel 2014 gli italiani che possiedono uno o più immobili si troveranno a pagare 4 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno.

► Tasi, per la Corte dei Conti è una nuova patrimoniale

Già qualche tempo fa la Corte dei Conti aveva avuto a che dire sulla nuova imposizione stabilita per gli immobili, paragonandola ad una patrimoniale che porterà gli italiani a pagare di più di quanto hanno pagato lo scorso anno con l’Imu.

A questa prima denuncia ha fatto seguito in questi giorni quella della CGIA di Mestre: secondo i calcoli fatti dall’associazione, infatti, la Tasi porterà ad un gettito totale di circa 32,5 miliardi di euro, 4 in più rispetto al gettito generato dall’Imu nel 2013.

Una cospicua parte di questa somma sarà pagata da coloro che possiedono più di un immobile (quindi coloro che pagheranno la Tasi anche sulla prima e la seconda casa) e per coloro che sono proprietari di immobili ad uso produttivo (come i capannoni).

Inoltre, va considerato che saranno i Comuni a decidere l’aliquota da applicare, con la possibilità di aumentarla fino allo 0,8 per mille.

► Tasi, cosa stanno facendo i comuni?

Le aliquote dovranno essere comunicate entro e non oltre il 31 maggio. I comuni che per quella data non avranno emanato apposita delibera si troveranno costretti ad applicare l’aliquota minima dello 0,1 per mille.

 

 

 

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