Il nostro paese è tartassato dalle tasse, per usare un gioco di parole. Le ultime novità riguardano la decisione di far slittare a dicembre l’aumento della Tares, con la necessità di ritoccare invece nel breve periodo l’IMU e l’IRPEF al fine di sostenere il finanziamento alle imprese.
Nel decreto in cui si parla dello sblocco dei 40 miliardi di euro per le pubbliche amministrazioni, infatti, si parla anche delle imprese nostrane. Per tutti questi motivi stupisce la notizia ripostata da Italia Oggi riguardante le tasse ambientali.
►Per la casa ecologica il rimborso del mutuo è più semplice
Sembra infatti che lo stato italiano, da questo tipo d’imposte, abbia ricavato nel 2011 circa 43,9 miliardi. La situazione nostrana, rispetto a quella europea, fa ben sperare visto che siamo il paese con la maggiore contrazione certificata delle tasse ambientali, nel periodo che va dal 1995 al 2010.
L’incidenza delle imposte verdi sul PIL è stata bassa e ci troviamo praticamente nella stessa situazione del Portogallo e della Grecia. I risultati dell’indagine sono stati confermati e presentati da Legambiente e sono contenuti nel report Ambiente Italia 2013.
►Mutui più convenienti per gli ecologisti
Dei 43,9 miliardi di euro di tributi ambientali del 2011, la maggior parte, 33 miliardi di euro, è da attribuire alle tasse energetiche, poi ci sono le tass automobilistiche che rappresentano il 23,5 per cento del totale e infine i tributi da discarica e le altre imposte.