L’Italia detiene tantissimi record soprattutto per quanto riguarda la tassazione. Per esempio si sa che le assicurazioni sono cresciute tantissimo e l’RCA tricolore è tra le più consistenti in Europa. Si può fare un discorso analogo per le tasse sulla casa.
Proprio alla vigilia del pagamento delle tasse sulla casa si prende nota del fatto che l’Italia, su questo fronte, è tra i peggiori stati d’Europa, sempre partendo dal punto di vista del cittadino proprietario di un immobile nel nostro paese.
L’Italia, dicono le statistiche, è il paese che tassa di pù la casa con una pressione fiscale che è pari al 2,2 per cento rispetto ad una media OCSE dell’1,27%. Lo rende noto uno degli ultimi elaborati di Confedilizia. Da questo documento si capisce che la situazione delle tasse sulla casa è peggiorata da tre anni a questa parte.
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Nel 2011 infatti, la media OCSE delle imposte immobiliari dirette ed indirette era inferiore di 0,17 punti sul PIL e di 0,18 punti sul reddito disponibile netto rispetto al totale italiano. All’epoca il nostro paese, però, era allineato rispetto ai suoi omologhi ed era molto vicino alla media OCSE mentre superava già la media UE per PIL e per reddito disponibile. Rispetto all’eurozona, la pressione fiscale dell’Italia sulla casa era pari allo 0,25 e allo 0,29 per cento.
Dal 2012, poi, con la manovra Monti la pressione sulle proprietà immobiliari è cresciuta fino al 2,2 per cento sul PIL e fino al 2,75% sul reddito disponibile mentre la media OCSE era ferma all’1,27 e all’1,59 per cento.