Periodicamente sono chiariti i tassi di usura: sulla base dei tassi medi applicati dagli istituti di credito per mutui e prestiti, si stabilisce un limite massimo, oltre il quale, si può parlare definitivamente di usura. Il riepilogo della situazione italiana è stato fatto dal portale d’intermediazione Mutuionline.
I dati di partenza, quelli per definire le soglie antiusura, valide in genere per un trimestre, sono quelli del Ministero dell’Economia e delle Finanze. E’ il MEF ad emanare i tassi d’interesse effettivi globali medi, sulla base della legge sull’usura, la numero 108 del 1996.
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Le nuove soglia antiusura che sono validi dal primo gennaio 2013 fino al 31 marzo 2013, riguardano le principali operazioni di credito e finanziamento, vale a dire i mutui, i prestiti, i conti correnti ma anche i leasing e gli altri prodotti omologhi.
Il primo dato da comunicare è che rispetto al trimestre precedente il tasso soglia per i mutui a tasso fisso è salito fino al 10,78% partendo dal 10,67%. Per i mutui a tasso variabile c’è stato un incremento omologo dall’8,9 al 9,07 per cento.
► Il consolidamento è un’opportunità
Per quanto riguarda i prestiti finalizzati di importi superiori ai 5000 euro, la soglia di usura è in aumento ed è fissata al 17,01 per cento. Per gli importi inferiori, invece, il tasso di usura è fissato al 19,37 per cento, in aumento di pochissimo, visto che si partiva dal 19,35 per cento.