In corso non c’è nessuna trattativa e, in ogni caso, Tim Brasil non è in vendita. Parola di Telecom, la quale annuncia anche che gli investimenti nel Paese sudamericano toccheranno gli 1,2 miliardi di euro quest’anno, per poi diventare 3,3 miliardi fino al 2016.
In questa maniera, l’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano intende ribadire la peculiare strategicità del Brasile e, per farlo, è andato a incontrare direttamente il governo di Brasilia e il ministro delle Comunicazioni, Paulo Bernardo.
Non ho mai visto una situazione in cui una compagnia che sta per essere chiusa aumenta i propri investimenti. Siamo venuti per parlare con il ministro perchè in questi mesi ci sono state molte speculazioni attorno alla volontà di Tim Brasil, quindi era opportuno che Telecom Italia presentasse al governo brasiliano, in prima persona, la propria posizione.
Queste le parole dell’Ad del gruppo che non è dunque intenzionato a cedere Tim Brasil, e anzi rilancia: nel corso dei Mondiali di Calcio 2014 verranno in Brasile utenti da tutto il mondo abituati ad usare reti di ottima qualità. Tim rappresenterà questa funzione, essendo una rete di ottima qualità. Nessuna trattativa in corso, dunque, per una fusione con l’operatore di telefonia fissa Gvt, controllato dalla francese Vivendi. Quest’ultimo, per Patuano, gestisce business complementari con Tim Brasile.Ancora una volta, dunque, i vertici di Telecom Italia prendono posizione. Una presa di posizione saccolta positivamente dalla Borsa, dove il titolo ha chiuso in rialzo dell’1,22% a 0,87 euro anche grazie a un report di JP Morgan che ha elevato il target price da 0,65 proprio a 0,87 euro anche grazie a una visione più ottimista sul business mobile del gruppo, malgrado il rating rimanga comunque ‘neutral’.