Anche le aziende più grandi, anche il settore bancario, anche molti colossi della nostra industria nazionale, sono costretti in questi mesi a parlare di esuberi, si trovano a gestire un piano d’emergenza per l’uscita dalla crisi che comporta la definizione di una serie di licenziamenti, casse integrazioni, mobilità e quant’altro.
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L’ultima azienda che è andata a colloquio con le parti sociali è la Telecom, dove sta per scoppiare la crisi a seguito della vicenda Fossati. L’azionista Telecom in questione, socio del gruppo, ha chiesto che sia votata la fiducia al management dell’azienda visto che in 4 anni c’è stata un’eccessiva svalutazione dell’azienda, dove i dividendi sono passati dagli 8 centesimi del 2008 ai 2 centesimi del 2012.
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La questione più scottante, per Telecom, però, sembra essere un’altra: si parla di esuberi. Nella notte tra martedì e mercoledì, infatti, è stato raggiunto un accordo con i sindacati per far sì che inizi un contratto di solidarietà per ben 2500 dipendenti di Telecom Italia Spa. In più, oltre questi esuberi, sono già state definite le 500 persone che lasceranno l’azienda per andare in pensione e gli altri 350 lavoratori che fanno parte di Telecom Information Technology e dovranno essere gestiti con altri ammortizzatori sociali.