La compagnia iberica Telefònica è intrattativa con British Telecom per la cessione dell’operatore di telefonia mobile O2, locato proprio in Gran Bretagna. In cambio, Telefònica chiede di partecipare al 20% in British Telecom.
A rivelarlo sono i quotidiani spagnoli che parlano di un’alleanza strategica allo statu nascenti tra le due compagnie. British Telecom e Telefònica starebbero prendendo accordi per creare un colosso europeo delle telecomunicazioni e fronteggiare così gli Stati Uniti e in particolare At&t.
Bt ha confermato di essere in trattative per l’acquisizione dell’operatore mobile O2, tuttavia ha aggiunto di avere in corso negoziati anche con un secondo operatore britannico, che non ha nominato ma che potrebbe essere EE, sigla che definisce l’operatore mobile Everything Everywhere. Questa è l’azienda che fa capo a una società mista tra la francese Orange e l’incumbent tedesco Deutsche Telekom. La valutazione per EE sarebbe di circa 11 miliardi di sterline mentre O2 (il marchio si riferisce al simbolo chimico dell’ossigeno) varrebbe 9,8 miliardi. Gli esperti spiegano così le dinamiche della trattativa:
Dalla vicenda emergono due aspetti interessanti. Il primo è che Bt, quale che sia la scelta finale tra O2 e EE, tornerebbe a operare direttamente nella telefonia mobile. Il secondo è la tendenza al consolidamento tra gli operatori, che potrebbe consentire loro di affrontare meglio questa fase del mercato. L’operazione va dunque vista nella logica del consolidamento (invocato anche dal Ceo di Bt Gavin Patterson per difendersi dai giganteschi concorrenti americani e asiatici). Tra gli europei l’operatore che ha la stazza adeguata ai mercati di oggi è Vodafone, che in Spagna ha rilevato Ono e in Germania Kabel Deutschland. Il mercato inoltre spinge sempre di più verso la convergenza tra telecomunicazioni e contenuti tivù. Bt, che ha una quota del 32% nella banda larga, vuole tornare protagonista nel Regno Unito e ne ha la forza.