Per il 2015 è possibile calcolare il nuovo tetto massimo sulle pensioni di coloro che hanno ancora diritto ad andare in pensione con il vecchio sistema retributivo. Tuttavia deve essere calcolata una quota contributiva sullo stipendio dal 2012 in poi. La legge di Stabilità è intervenuta a correggere un errore contenuto nella normativa precedente, indicando un imposto della pensione che non si può superare nel calcolo retributivo. La regola di base è che l’assegno pensionistico non può superare l’80% dell’ultimo stipendio.
Per i tetti pensionistici c’è una normativa di riferimento ed è il comma 707 della legge di Stabilità 2015 che ha introdotto un paletto correggendo l’articolo 24 del Dl 201/2011. L’errore può essere riassunto nel comma 2:
A decorrere dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il sistema contributivo.
Il sistema contributivo, a partire dalla legge Fornero, è un passaggio obbligato per tutti. Restano però soltanto i calcoli d fare. I lavoratori che avevano già 18 o più anni il 31 dicembre 1995, hanno maturato il diritto alla pensione col sistema retributivo che è molto conveniente nel momento in cui si calcola sull’ultimo stipendio. A partire dal 2012 è stato introdotto un sistema misto con un contributivo anche più conveniente del regime retributivo.
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Rispetto ai tetti pensionistici la legge di Stabilità specifica che l’importo della pensione non può essere superiore a quanto sarebbe spettato con il retributivo pieno. Ma bisogna calcolare prima la pensione con il retributivo maturata fino al 1 gennaio 2012 e poi aggiungere le quote contributive rispetto agli stipendi percepiti dal 2012 in poi. In genere il risultato è un assegno che supera l’80 dell’ultima retribuzione.