Una delle novità più importanti della manovra varata dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi è senza dubbio il Trattamento di fine rapporto che, su richiesta del lavoratore, potrà finire da subito nella busta paga mensile invece di essere accantonato per la liquidazione. La tassazione, separata dal resto del normale Tfr, sarà diversa da quella privilegiata. Chi ha accetta di vedere il denaro a fine mese in busta, infatti, lo vedrà sottoposto all’aliquota ordinaria. L’operazione coinvolge esclusivamente i lavoratori del comparto privato, eccezion fatta per lavoratori domestici e lavoratori del settore agricolo aventi un rapporto di lavoro in essere da un semestre. Il lavoratore ha due scelte dinanzi a sè: avere più liquidità nell’immediato (e dunque consumare di più ora) pur con un aggravio fiscale, oppure continuare ad accantonare la liquidazione in azienda per avere un «tesoretto» a fine carriera o in caso di licenziamento, oppure versare ai fondi pensione con l’obiettivo di possedere una pensione integrativa a fronte di una pensione pubblica che rischia di essere sempre più esigua.
Conviene avere il Tfr in busta paga? Ecco cosa ne pensano gli esperti:
Fino a 15.000 euro di reddito l’aliquota con il quale verrebbe tassato il Tfr in busta paga rispetto a quello che si ottiene alla fine del Rapporto di lavoro sarebbe la stessa al 23%. Per i redditi superiori, la tassazione separata è vantaggiosa per il lavoratore rispetto a quella ordinaria. Se per i redditi dai 15.000 euro lordi ai 28.650 il divario di imposizione è ancora sostenibile (50 euro in più di imposta l’anno se si chiede l’anticipo in busta paga), oltre questa soglia la richiesta di anticipo non è più conveniente perchè sarebbe tassata al 38% con oltre 300 euro di tasse in più l’anno. Per chi può contare su un reddito di 20.000 euro lordi l’anno il Tfr netto annuale sarebbe di 1.008 euro (84 euro al mese) a fronte dei 1.058 di Tfr netto annuale accantonato in azienda.
L’imposizione aumenta con la crescita del reddito e per chi guadagna 90.000 euro l’anno arriva a 568,50 euro in più di tasse. In pratica si ricevono in busta paga di Tfr netto 3.544 euro a fronte dei 4.112 accantonati a tassazione separata. L’affare vero lo farà comunque lo Stat,o che in questo modo, secondo alcune stime, si attende un maggior gettito (a seconda del grado di adesione al progetto) compreso tra 1 e 5-6 miliardi di euro.