La grandezza di un’azienda è soprattutto nella sua reputazione che si guadagna sul campo con il rispetto dei diritti dei consumatori, dei lavoratori, dei mercati e via discorrendo. Nonostante le polemiche legate alle condizioni di lavoro di alcune persone che lavorano per Apple, l’azienda di Cupertino ci tiene al rispetto della privacy.
Sembra di saltare di palo in frasca ma tutte le notizie attorno ad un’azienda sono importanti per la fluttuazione del titolo in borsa. Lo sa bene Apple che da sempre combatte contro i suoi alter ego come Samsung anche a colpi di sentenze in tribunale.
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E andare davanti ad un giudice per capire se si ha più o meno ragione su un brevetto non è mai il massimo della vetrina. E che dire di quando alcuni lavoratori, che magari offrono servizi alla Apple tramite terze aziende, si lamentano delle condizioni di lavoro? Il caso Foxcom lo conoscono tutti ormai visto che risale a tanti anni fa.
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Di fatto l’azienda di Cupertino ha conservato il suo posto di leadership sul settore informativo dove ai tanti device che costituiscono uno status symbol per chi li possiede, si aggiungono tanti servizi tra cui anche quello di cloud. Lo sviluppo e le evoluzioni della nuvola hanno imposto una riflessione profonda alle aziende. L’ultima dichiarazione di Tim Cook fa prendere punti alla Apple. Il manager delle Mela morsicata infatti, sostiene:
“Noi non raccogliamo tonnellate di informazioni sui nostri clienti per capire tutti gli aspetti della loro vita. Molto semplicemente, questo non è il nostro lavoro. Gli utenti hanno diritto alla loro privacy: i nostri clienti non sono il nostro prodotto. Invece, progettiamo i nostri apparecchi in modo che la privacy sia parte del prodotto e con la sicurezza integrata. Se ci pensate, alcuni dei nostri dati più personali sono sul telefono: informazioni di carattere finanziario, informazioni sanitarie, le conversazioni con i nostri amici, la famiglia e i colleghi”.