I clienti di Tim (dall’11 agosto) e Vodafone (dal 21 luglio) per sapere chi ha telefonato mentre il cellulare era offline o occupato, devono pagare l’avviso di chiamata via sms, che prima era gratis.
Una variazione improvvisa nelle politiche tariffarie che non è piaciuta né all’Antitrust e all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che hanno posto in essere una doppia azione di controllo. L’Antitrust ha dato via a due istruttorie per accertare il presunto carattere scorretto dei comportamenti con cui sono state cambiate le condizioni degli avvisi di chiamata, cioè dei servizi «LoSai» e «ChiamaOra» di Tim e «Chiamami» e «Recall» di Vodafone.
> Presto a pagamento due servizi prima gratuiti di Tim e Vodafone
L’Authority, guidata da Giovanni Pitruzzella, sospetta che le due compagnie potrebbero aver violato le disposizioni del Codice del consumo se l’offerta dei servizi a pagamento dovesse essere basata su meccanismi che non prevedono un consenso espresso del consumatore. «Tali condotte – spiega l’Antitrust – potrebbero dare luogo anche a forniture non richieste. Inoltre, il messaggio inviato da Vodafone ai consumatori potrebbe presentare profili di ingannevolezza in merito ai reali costi del servizio». Ora l’Antitrust ha circa 5 mesi di tempo per chiudere l’istruttoria e valutare se sanzionare le aziende.
Dall’11 agosto gli avvisi di chiamata «LoSai» e «ChiamaOra» di Tim avranno un costo di 1,90 euro ogni 4 mesi, quindi 5,7 euro all’anno. Per i clienti in abbonamento il servizio rimane gratuito fino al 6 settembre, in seguito verranno addebitati 0,48 euro al mese o 0,96 euro al bimestre, a seconda del piano tariffario. Per fare chiarezza sui prezzi dei servizi e sul regolamento di disdetta, dopo la denuncia presentata di Federconsumatori, l’Agcom ha avviato una verifica per controllare che l’introduzione di un costo per «i servizi di chiamata» di Tim e Vodafone «avvenga senza arrecare pregiudizio agli utenti».