Secondo la visione dei titoli di stato dei Paesi emergenti elaborato da Damien Buchet, gestore del comparto Axa wF Emerging markets short duration bonds, attualmente ci sono occasioni interessanti.
Tra maggio e settembre l’anno scorso, – spiega Damien Buchet – il debito dei mercati emergenti ha attraversato il periodo di peggiore volatilità dalla crisi del 2008. Riteniamo che il graduale passaggio dalle condizioni monetarie di emergenza a condizioni monetarie normali provocherà periodi di sottoperformance nella maggior parte dell’universo obbligazionario. Tuttavia, non avverrà tutto nello stesso momento e, a nostro avviso, ci saranno periodi in cui le valorizzazioni diventeranno nuovamente molto interessanti, come sta probabilmente accadendo nel debito dei mercati emergenti già in questo momento.
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Mentre la Fed esce dall’allentamento quantitativo, appare all’orizzonte il rischio di rialzo dei tassi d’interesse, che introduce potenzialmente un aumento della volatilità sul mercato. Riteniamo che gli investitori desiderosi di beneficiare delle prospettive di crescita di lungo termine e di rendimenti interessanti del debito emergente ma che temono la volatilità potrebbero ritenere valid o un approccio di breve termine. Supportato da un solido processo di ricerca per individuare rischi Paese e settoriali specifici, può offrire diversi vantaggi. Tra questi: minore sensibilità ai movimenti dei tassi d’interesse, reddito solido, diversificazione e minore volatilità.
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Riteniamo – continua Damien Buchet – che l’obbligazionario emergente offra un potenziale d’incremento del capitale e di reddito di lungo termine meglio catturato tramite un approccio total return. Adottando un approccio attivo e conviction based possiamo individuare interessanti opportunità di rendimento e inferiore volatilità soprattutto nel segmento del credito emergente. Le valorizzazioni dell’obbligazionario emergente restano interessanti, a nostro avviso e, di media, i fondamentali aziendali sono migliorati.