C’è fermento per quanto riguarda il Brasile e il comparto delle telecomunicazioni. La Russia preme affinché si verifichi il consolidamento del mercato telefonico brasiliano e tirando i dadi fa scattare una sorta di “risiko” in terra verde-oro mettendo sul piatto quattro miliardi di dollari.
A condizione che nella partita ci sia anche Telecom Italia. Che – per il momento – resta alla finestra. La notizia rimbalza direttamente dal Sud America: la compagnia Oi, infatti, ha fatto sapere di aver ricevuto da LetterOne – società d’investimento del magnate russo Mikhail Fridman, con sede a Lussemburgo – una proposta d’investimento da 4 miliardi di dollari finalizzata alla fusione con Tim Brasil. Non c’è “alcun negoziato in corso con le parti di cui sopra in relazione qualsiasi potenziale consolidamento nel mercato brasiliano”, indica invece una nota di Tim Participacoes, la controllata brasiliana di Telecom, in merito alla comunicazione effettuata stamane dalla concorrente Oi circa “una proposta ricevuta dalla società di investimento LetterOne”.
Secondo le prime comunicazioni, infatti, la proposta di LetterOne è stata recapitata direttamente a Btg Pactual, advisor strategico di Oi, per informare il gruppo della proposta di “avviare trattative esclusive per una potenziale transazione con l’obiettivo di un possibile consolidamento del settore delle telecomunicazioni brasiliane che includa una potenziale business combination con Tim Partecipacoes”. Tradotto: Fridman è pronto a investire a patto che Telecom approvi la fusioni tra le due società.
Di certo quello tra Oi e Tim Brasil è uno di quei matrimoni che da anni accendono le fantasie degli analitsi: Oi aveva già dato incarico a Btg l’anno scorso di valutare un eventuale alleanza con Tim che a sua volta si era mossa per una possibile offerta. Adesso l’intervento di un investitore finanziario di lungo periodo, attivo proprio nel settore dello sviluppo tecnologico, potrebbe rappresentare la svolta.