Si parla tanto di uno sciopero camionisti ad ore, con relativi disagi anche nei supermercati, per non parlare delle proteste dei benzinai, pronti ad abbassare i prezzi del carburante come segno di protesta contro i recenti aumenti. Occorre guardare in faccia la realtà, ma soprattutto dare il giusto peso a messaggi che fanno solo disinformazione. I disagi sono evidenti e qualcuno effettivamente protesterà, ma ad oggi la situazione è del tutto sotto controllo.
Cosa sappiamo al momento sullo sciopero camionisti e sulle proteste dei benzinai
Scendendo maggiormente in dettagli a proposito dello sciopero camionisti e delle possibili proteste dei benzinai, con occasioni temporanee per le persone, crediamo che sia opportuno partire proprio da quest’ultimo punto. Sui social, infatti, da alcune ore sta girando una catena che a conti fatti è in tutto e per tutto una fake news. La potete riconoscere senza difficoltà attraverso il testo che segue:
“Domani, tutte le stazioni Q8, venderanno i loro prodotti esentasse in protesta contro il governo.
– il prezzo della benzina sarà di 1,60 €
– prezzo diesel 1,45 €
Qui sotto l’elenco delle stazioni di servizio che aderiscono all’iniziativa”.
Segue link che indica le stazioni pronte ad appoggiare l’iniziativa. Tuttavia, consultando fonti ufficiali e le associazioni di categoria, si scopre che non si tratti in alcun modo di una nota ufficiale. Dunque, catena dai contenuti assolutamente inventati, oltre al fatto che non viene indicata neanche la data di riferimento.
Quanto allo sciopero dei camionisti, la situazione va monitorata. L’invasione non provocata dell’Ucraina da parte della Russia dal 24 febbraio ha visto aumentare i prezzi globali del petrolio tra le preoccupazioni sull’affidabilità delle forniture. Il prezzo al barile del greggio Brent, il modo più comune per misurare il prezzo del petrolio nel Regno Unito, ha raggiunto lunedì 139 dollari, il massimo degli ultimi 14 anni.
Altrove in Europa i problemi sono gli stessi. Luigi Barone, della Federazione italiana delle organizzazioni per i consorzi e l’industrializzazione (FICEI), ha affermato che gli autotrasportatori sono sul piede di guerra.
“Numerose aziende ad alta intensità energetica hanno rallentato la loro produzione a causa dell’aumento sproporzionato dei costi energetici”, ha affermato Barone. La Russia è il più grande esportatore mondiale di petrolio, inviando oltre sette milioni di barili di greggio in paesi di tutto il mondo, inclusa la Germania e altri paesi dell’UE.
I suoi partner più importanti per l’esportazione di petrolio sono Cina, Paesi Bassi, Germania, Corea del Sud e Polonia, mentre la dipendenza del Regno Unito e degli Stati Uniti dal petrolio russo era meno pronunciata anche prima dell’invasione. Staremo a vedere se si passerà dalla sanzioni alla Russia allo sciopero camionisti.