Le trattative sono partite bene, al punto che i due soggetti in questione (Calzedonia e La Perla) hanno diramato una nota congiunta rendendo pubblico il fatto di aver avviato un discorso “in esclusiva, diretto a definire termini e condizioni di un eventuale accordo di acquisizione”.
La Perla è un brand di gran lusso, dotato però di una fragilissima struttura finanziaria e decisamente non in buona salute. Dal 2007 il gruppo è di proprietà del fondo di investimento americano Jh partners, ma l’intervento del partner finanziario (che ha investito circa 50 milioni di euro nella società) è riuscito a risollevare i conti del gruppo bolognese.
C’è di più, i numerosi tagli all’occupazione non si sono tradotti in un miglioramento del quadro generale, al punto che il fatturato è passato da 183 milioni pre-cessione agli attuali 107 milioni, a fronte di 70 milioni di debiti, bilanci in rosso da anni e molti dipendenti in cassa integrazione. Attualmente il grupo La Perla ha 1.400 dipendenti, di cui 590 solo nel sito bolognese. E proprio in questo settore di sono concentrate molte preoccupazioni per i risvolti di natura occupazionale, peraltro anche in seguito a relazioni con la proprietà non sono sempre semplici.
Attualmente, la possibile svolta potrebbe portare in ballo Calzedonia. Il brand veronese ha oltre 1.400 negozi in tutto il mondo, e 20 mila dipendenti, di cui 2.200 in Italia. Nelle trattative per rilevare La Perla è assistita da Goldman Sachs e dallo studio legale Latham & Watkins.