La scoperta del software Volkswagen per ingannare i test sulle emissioni manda in tilt le Borse europee. Quella della casa tedesca è una vicenda alla quale gli investitori guardano con moltissimo interesse.
Solo nel primo giorno delle settimana il titolo ha perso quasi 15 miliardi di capitalizzazione e una debacle industriale e finanziaria potrebbe sconvolgere i piani alti dell’industria mondiale. Oltre a questo singolo caso, i listini sono nervosi per l’incapacità di comprendere in che direzione si muoverà la Federal Reserve, che la scorsa settimana ha rinviato il rialzo dei tassi. “L’azione o meno della Fed sta creando un po’ di confusione sul mercato”, spiega a Bloomberg Bernard Aw da Singapore. “La Banca centrale sta cercando di dar sollievo al mercato, ma sta ottenendo l’effetto opposto: ci sono poche certezze”.
A giudicare dai future sui Fed Funds, che anticipano le possibili variazioni dei tassi Usa, ora si è scesi sotto il 50% di aspettativa per un innalzamento del costo del denaro entro la fine dell’anno. Alcuni banchieri centrali, come Dennis Lockhart di Atlanta, fino a ieri hanno continuato a sostenere che agire nel 2015 sia la cosa più corretta. Le Borse europee trattano in netto ribasso: Milanopeggiora fino a cedere in chiusura il 3,33%, con il comparto energetico pesante per le ipotesi di reintegro della Robin Tax ed Fca – insieme alla controllante Exor – trascinante in fondo al listino dallo scandalo della casa di Wolfsburg. Rosso anche nel resto d’Europa: Londra perde il 2,83%,Francoforte il 3,8% con il nuovo tracollo di Volkswagen che in due giorni ha perso il 35%, mentre Parigi cede il 3,42%.
Con Tokyo ancora chiusa per festività, erano arrivate indicazioni positive dalle Piazze cinesi, poi trascurate in Europa: Shanghai ha chiuso in rialzo dello 0,9%. In linea Seul (+0,88%) e Sidney (+0,74%). Andamento in profondo ribasso anche per Wall Street, reduce da un lunedì positivo: quando in Europa le contrattazioni si fermano, il Dow Jones perde l’1,6% come l’S&P500, mentre il Nasdaq arretra del 2%.