Confindustria, nel suo studio ‘Check up Mezzogiorno’, senza mezzi termini osserva che la crisi si sente maggiormente al Sud.
I dati interni all’analisi sono chiari ed evidenti. Negli ultimi 4 anni la situazione è a dir poco degenerata. Il Pil è calato del 6,8%. Negli ultimi 4 anni è sceso di quasi 24 miliardi di euro.
Le Regioni del Sud non versano in buone condizioni, ragion per cui l’intero Paese conferisce poco peso alle imprese meridionali. L’istat parla del peggior dato storico dal 2006.
Tra Sud e Centro-Nord le differenze continuano ad essere tantissime. Il Sud è sempre più al buio, con la recessione che galoppa. Negli ultimi cinque anni sono crollati posti di lavoro al sud e sono aumentati di 32.000 unità al Nord. Le aziende attive al Sud sono diminuite di gran lunga, facendo registrare un’incredibile contrazione. Il divario con il resto d’Italia, dove c’è un sostanziale equilibrio tra le imprese nate e quelle chiuse, è nettissimo.
La Regione meridionale che se la passa peggio? Sicuramente la Campania. Confindustria rileva che sia questo il territorio in cui si registra la maggior parte di perdita dei posti di lavoro.
Non sono molto da meno le altre regioni.
Le famiglie continuano a impoverirsi. Povertà assoluta. Difficile dunque auspicare un momento di ripresa economica.
Per tutta l’Europa la crescita è lontana, dunque figuriamoci al Sud. Le aziende italiane sono pessimiste e non vogliono puntare sul Meridione. L’Istat fa registrare proprio a dicembre di quest’anno il punto più basso per quanto concerne l’indice di fiducia delle imprese.