Tutto, ancora una volta, è dovuto al rallentamento dell’economia cinese che oltre ad influire sulle quotazioni europee ed americane, incide profondamente anche sui listini azionari giapponesi. La borsa di Tokyo ha guadagnato parecchio nell’ultimo semestre e soltanto a maggio ha chiuso le contrattazioni in rosso.
►Borse positive mentre Tokyo precipita
Si sono scatenate le vendite che in qualche modo influenzano anche l’andamento dei mercati europei. Per esempio lo spread tra Btp e Bund si è fermato a 265 punti, mentre sul fronte delle materie prime è in calo il prezzo del petrolio dopo le decisioni rese note dall’OPEC.
►I mercati rischiano la bolla finanziaria?
Per quanto riguarda l’indice PMI del Vecchio Continente, siamo in una fase di ripresa, l’indice è in ascesa anche se l’economia resta comunque nel recinto della contrazione. Molti analisti hanno pensato che questo cambio di fronte nelle quotazioni fosse dovuto al cambio del mese.
Giugno, infatti, potrebbe essere un mese all’insegna della volatilità con una serie di correzioni su tutti i mercati. La borsa di Tokyo, in più, sembra davvero oscillare sotto il peso della politica espansionista a livello monetario, decisa da Shinzo Abe.
Il Nikkei è in calo del 3,7 per cento e gli analisti danno la colpa sia all’economia cinese sia, sotto il profilo monetario, al rafforzamento dello yen rispetto al dollaro americano.