Sempre più follower vanno via da Twitter. Alla scadenza del «lock up», ossia il periodo di tempo in cui è proibito a dipendenti e grandi investitori la vendita delle proprie azioni, il titolo del social network ha registrato un crollo in Borsa. All’inizio delle contrattazioni Twitter scende fino a -10%, e tocca un minimo di 34,48 dollari per azione: un valore che è il minimo riguardo all’ipo dello scorso 7 novembre ed è più che dimezzato rispetto al massimo toccato nello stesso periodo, quando il titolo è andato fin sopra i 74 dollari. A incidere sull’andamento del titolo sono i conti che sono stati presentati la settimana scorsa: esiti che non hanno convinto gli investitori.
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La società ha infatti chiuso il primo trimestre con ricavi raddoppiati a 250 milioni di dollari, il 119% in più rispetto allo scorso anno. Ma rimane in rosso: la perdita netta è stata di 132,4 milioni di dollari, o 27 cent per azione, contro i 27 milioni di dollari del 2013. Al netto di alcune partite contabili, Twitter ha chiuso il primo trimestre con un utile di 183.000 dollari, meno di un penny per azione contro una perdita di 8 cent per azione dello stesso periodo del 2013.
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Esiti superiori alle attese degli analisti, che più che delusi però per la crescita degli utenti, aumentati del 25% a quota 255 milioni dai 241 milioni del quarto trimestre 2013. Per il trimestre in corso Twitter stima ricavi per 270-280 milioni di dollari mentre per l’intero 2014 di 1,2-1,25 miliardi di dollari.